Giornata internazionale dell’alfabetizzazione: troppi analfabeti funzionali, la concentrazione più alta in Italia

Oggi, 8 settembre, ricorre la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione. Si tratta una ricorrenza istituita nel 1965 dall’UNESCO per ricordare l’importanza fondamentale dell’alfabetizzazione. Ancora oggi, infatti, nonostante l’aumento dell’accesso all’istruzione letteraria e numerica attraverso la scuola per le persone di tutto il mondo, negli adulti si osserva una crescita di casi di analfabetismo funzionale, detto anche analfabetismo di ritorno. 

Per analfabeti funzionali si intendono quelle persone che, nonostante siano state istruite e sappiano leggere e scrivere, non sono più in grado di usare la lettura, la scrittura e la capacità di calcolo per il proprio sviluppo cognitivo e quello della comunità. Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology, solo in Europa questa categoria di persone ammonterebbe a circa 80 milioni di individui. Secondo lo Human Development Report 2009 la concentrazione più bassa si registra in Norvegia (7,9%), mentre quella più alta è in Italia (47%). La stima è compiuta su una popolazione compresa tra i 16 e i 65 anni. Secondo i dati Ocse relativi al 2015, l’analfabetismo funzionale non è però solo qualcosa che riguarda solo gli adulti. Infatti, un giovane italiano su sei non comprende a pieno il significato di ciò che legge. Il rapporto ha messo in luce anche il peso dei social su questa situazione: è stato rilevato infatti che una parte dei giovani considerati non sono in grado di interpretare o leggere tra le righe di un testo. La stessa difficoltà si riscontra anche nell’elaborare un proprio pensiero critico successivamente alla lettura.

Questo senza contare che problema dell’analfabetismo, pur essendo in via di lento miglioramento, è tuttora molto presente; l’’UNESCO stima infatti che il numero di analfabeti adulti al mondo sia ancora attorno agli 800 milioni, due terzi dei quali donne. Più della metà di essi si trova nell’Asia Occidentale e Meridionale, un quarto circa nell’Africa subsahariana, mentre i rimanenti si trovano nell’Asia Orientale, negli Stati Arabi e in America latina. 

Oggi ricordiamo dunque che l‘alfabetizzazione è un processo imprescindibile per costruire un futuro più sostenibile. Per questo fa parte del 4° Obiettivo dello Sviluppo Sostenibile, che mira a “garantire la qualità dell’istruzione inclusiva ed equa e di promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti”. L’obiettivo per cui entro il 2030 tutti i giovani e una parte importante degli adulti, uomini e donne, siano alfabetizzati può essere perseguito solo con un consapevole impegno, cui l’Università degli Studi di Brescia aderisce convintamente.

Viatico di giustizia, ed eguaglianza, l’’alfabetizzazione contribuisce al progresso comune.