
La storia emblematica dei pannelli in plexiglas

I distanziatori in plexiglas sono l’ennesima prova delle incomprensioni che spesso si generano tra politica, media e opinione pubblica. Eccone una riprova.
4 giugno. Durante la riunione con il premier Conte e i sindacati, la ministra Azzolina dichiara: “Si sta pensando di «compartimentare» i banchi, «come hanno fatto in altri Paesi europei, attraverso pannelli di plexiglas così da garantire la sicurezza che ci sta a cuore».
Insomma, un’idea allo studio. Si dirà che poteva evitare di parlarne non essendo stata ancora presa una decisione, ma comunque non è stata presentata come qualcosa di certo.
5 giugno. Tutti i giornali del giorno dopo riportano la proposta dei pannelli in plexiglas. Non siamo a conoscenza di smentite da parte del MI.
5-7 giugno. Il distanziatore in plexiglas diventa per qualche giorno l’argomento del dibattito sulla riapertura a settembre, mentre sulla proposta della Ministra fioccano pressoché unanimi cri
8 giugno. Precisazioni della ministra Azzolina: “Mai parlato di ragazzi chiusi in cabine di sicurezza. Vogliamo tornare alla normalità e lo faremo trovando il giusto bilanciamento tra due diritti sacrosanti, quello all’istruzione e quello alla salute”.
9-21 giugno. I distanziatori in plexiglas sembrano essere andati nell’archivio delle buone o cattive intenzioni, tanto che non se parla più.
22 giugno. Intervista su La7 del coordinatore della task force ministeriale, prof. Bianchi. Alla domanda sui pannelli in plexiglas si infuria: “Tutte invenzioni, tutte storie!”. Con una implicita critica ai media.
Che è come dire: plexiglas chi? Quando mai? Ma chi l’ha detto? Dove sta scritto?
Ma allora chi se l’è inventata questa storia dei pannelli in plexiglas…?
Eeh!
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