Caro libri. A Milano la metà ha sforato

L’ufficio scolastico provinciale di Milano ha condotto un’indagine sul costo dei libri di testo per le nuove prime classi degli istituti superiori a riforma è ha rilevato che la metà dei 216 istituti superiori ha almeno una classe che ha superato il tetto di spesa fissato dal Ministero.

La situazione milanese, dunque, conferma le prime indiscrezioni raccolte da alcuni quotidiani e le prese di posizione delle associazioni dei consumatori, Codacons, Adiconsum e Assoconsumatori, in risposta alle quali il ministro, ridimensionando la portata del fenomeno, ha promesso comunque una adeguata indagine.

Il dirigente dell’ex-provveditorato agli studi, dott.ssa Giuliana Pupazzoni ha inviato una nota ai dirigenti scolastici degli istituti interessati per chiarire entro il 10 settembre le ragioni dei costi dei libri che hanno sforato il tetto, fornendo copia delle delibere degli organi collegiali.

L’aumento del numero delle materie determinato dalla riforma, secondo la dirigente dell’USP, non giustifica lo sfondamento del tetto di spesa fissato dal Miur per favorire le famiglie.

Intanto si cercano strade alternative, come quella del comodato d’uso, proposta da Assoconsumatori, grazie al quale le scuole comprano i libri e li prestano ai ragazzi per cinque anni, in cambio di un contributo.

Sempre più gettonato il ricorso all’usato, tanto che a Milano alcuni istituti ospitano appositi mercatini per gli studenti.

Anche alcuni supermercati (Coop, Esselunga, Sma e altri) hanno deciso (alcuni non da quest’anno) di praticare sconti sui prezzi di copertina dei testi nuovi.