
Fannulloni nella scuola? Polemica Sacconi-Damiano
“Sempre meglio che lavorare“: è questa la logica che, ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, dagli anni ’70 ha ispirato la cultura del lavoro nell’ambiente della scuola, insieme con quelli dell’editoria e della magistratura.
Sacconi ha infatti esortato sabato scorso gli industriali riuniti da Confindustria a Parma a “difendere la cultura del lavoro“ da quell’eredità che arriva dagli anni ’70 quando era diffusa una cultura “nichilista“.
“C’è chi dice – ha continuato – che hanno perseguito, in una logica gramsciana la strategia dell’occupazione delle ‘case matte’. Io ho più la sensazione che si siano, come si dice, ‘infrattati’, nella logica del ‘sempre meglio che lavorare’“.
Di fronte a queste affermazioni, la risposta del capogruppo del Pd in commissione lavoro, Cesare Damiano, è stata netta: “Il ministro Sacconi, invece di offendere in una sola frase centinaia di migliaia di italiani impegnati nell’editoria, nella magistratura e nella scuola, dovrebbe fare il suo mestiere e occuparsi del fatto che il nostro Paese, come dicono i dati di Confindustria, è fermo“.
Damiano ha quindi spiegato: “Davanti alla platea di Parma, il ministro promette agli industriali un aggiustamento veloce del Dl sull’arbitrato rispedito alle Camere dal Presidente della Repubblica, annuncia un piano triennale per il lavoro entro maggio i cui titoli già ci preoccupano, e attacca chi ogni giorno fa il suo dovere. Non si illuda Sacconi di trovare terreno facile. Sul Dl lavoro non avremo fretta e come Pd ripresenteremo i nostri emendamenti respinti dal governo, a partire da quelli relativi al tema dell’arbitrato secondo equità“.
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