Tuttoscuola: Non solo statale

Scuole paritarie/3. Ma per le scuole dell’infanzia è diverso…

Il congresso della FISM (Federazione italiana delle scuole materne), svoltosi a Roma dal 17 al 20 giugno, con la conferma di Luigi Morgano e Redi Sante Di Pol per i prossimi quattro anni come segretario e presidente, si è concluso con l’approvazione di una mozione contenente la richiesta che “anche il nostro Paese compia finalmente quel passo che lo collochi, anche per il suo sistema scolastico, a tutti gli effetti nell’Unione Europea, che è il nuovo territorio civile di riferimento“.

Il “passo” sollecitato dalla FISM, le cui scuole accolgono oltre 500.000 bambini, è che anche in Italia sia previsto il “finanziamento diretto alle scuole sulla base del numero delle scuole e delle sezioni funzionanti in misura tale da permettere una gestione, qualitativa ed organizzativa, equipollente a quella delle scuole statali”.

E’ da notare che la FISM non parla di “bonus” o comunque di un finanziamento indiretto, che passi attraverso le famiglie (detrazioni fiscali o altro). L’obiettivo della FISM è infatti, come dice esplicitamente la mozione, il “finanziamento diretto” delle scuole, ampliando quello già previsto dalla legge 62/2000 sulla parità. Un sistema simile a quello adottato in altri Paesi europei, dove si fonda su convenzioni che coprono per intero le spese, mentre da noi deriverebbe dalla piena attuazione della legge sulla parità.

Il problema posto dalla FISM si pone in termini diversi da quello sollevato in questi giorni dalle associazioni che rappresentano le scuole paritarie agli altri livelli di scuola, perché la scuola materna, o dell’infanzia, pur chiamandosi “scuola”, è in realtà pre-scuola, e non è obbligatoria.  Quindi ad essa non si applica il divieto stabilito dall’art. 33, che vale per le scuole degli altri ordini e gradi, come d’altra parte riconosceva la stessa legge n. 444 del 1968, istitutiva della scuola materna statale.  

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