
8 mila scuole dell’infanzia che accolgono mezzo milione di bambini: è questo il biglietto da visita (e il pro memoria) con il quale il Consiglio nazionale della FISM (la federazione delle scuole dell’infanzia paritarie cattoliche), riunito a Roma il 30 ottobre, ha lanciato la richiesta al Governo e, in particolare, al ministro dell’economia, di rivedere i provvedimenti restrittivi della finanziaria 2009 che prevedono un taglio annuo di oltre 133 milioni di euro nei confronti dei finanziamenti delle scuole paritarie.
Si tratta di una riduzione degli annuali finanziamenti che – afferma nel suo comunicato la Federazione – “metterebbe anche le scuole FISM – che rappresentano il 60% delle scuole paritarie – in condizioni di non assicurare la prosecuzione del servizio per 500.000 bambini che le frequentano e comprometterebbe l’applicazione del CCNL per gli oltre 40.000 dipendenti (il doppio di Alitalia …)”.
Dopo aver ricordato che “il sistema delle scuole dell’infanzia paritarie consente allo Stato un risparmio di oltre 4 miliardi di euro all’anno“, il Consiglio nazionale della Fism chiede l’immediato ripristino della somma e l’inserimento nel Piano Pluriennale del Bilancio dello Stato di adeguate risorse per il graduale raggiungimento della piena parità scolastica economica, oltre che giuridica.
La Fism, in caso di mancato accoglimento delle richieste da parte del Governo, minaccia l’azione estrema (nuova in assoluta per il loro settore) della sospensione del servizio.
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