Aprea e Bastico insistono: serve un patto

Se i leader massimi, Berlusconi e Veltroni, hanno quasi sempre contenuto in brevi cenni generali le proposte di politica scolastica del PDL e del PD (riproposizione delle “tre i” per il primo, meritocrazia a tutto campo per il secondo), non altrettanto hanno fatto le due maggiori esperte del settore dei due partiti, entrambe non a caso provenienti dalla carriera scolastica: Valentina Aprea, già sottosegretario con ampia delega con il ministro Moratti, e Mariangela Bastico, viceministro uscente con il ministro Fioroni, si sono anzi sforzate di entrare nel merito dei principali problemi sul tappeto.

Lo si è visto in particolare in occasione dell’interessante ed approfondito confronto promosso presso la Camera dei Deputati da Tuttoscuola il 1° aprile 2008, che ha riscosso un ampio successo di critica ed di pubblico (i cui atti sono reperibili nel nostro sito www.tuttoscuola.com), e in altre opportunità di confronto indiretto tra le due, come quella fornita dalle risposte, che entrambe hanno dato, alle proposte di politica scolastica formulate dalla ANP (www.anp.it).

L’aspetto più rilevante emerso nelle citate occasioni è senz’altro quello della convinzione, manifestata da Aprea e Bastico con espressioni quasi identiche, che la scuola sia un “bene comune” della Nazione, e che le politiche volte a innovarla e rafforzarla richiedono processi attuativi di medio-lungo periodo, destinate perciò ad attraversare più legislature e ad essere governate da maggioranze politiche anche di segno diverso. Di qui la necessità di un “patto” per la scuola che coinvolga le principali forze politiche a prescindere dal loro ruolo, di governo o di opposizione.

Bastico, in una lettera alla FIDAE, ha ulteriormente ribadito il concetto nei seguenti termini: “La mia personale convinzione, più volte ribadita in occasioni pubbliche di confronto e dibattito (da ultimo nel confronto con Valentina Aprea organizzato da Tuttoscuola il 1° aprile), e anche quella del partito che rappresento, è che sia necessario un vero e proprio Patto per la scuola“.