
“La mortalità scolastica è l’anticamera della devianza minorile, ma la soluzione non è l’innalzamento dell’obbligo a 16 anni.”
È questo in sintesi il severo giudizio che magistrati, operatori sociali, psicologi e insegnanti esprimono al convegno su “Diritti e doveri all’istruzione e alla formazione nei percorsi di inclusione di minori in area penale” che si è svolto a Palermo per fare il punto sul progetto Equal.
Ne riferisce il quotidiano Avvenire che, riportando alcuni dati presentati al convegno, evidenzia come il 60% dei ragazzi che transitano nel circuito penale in Sicilia (ma i dati sono simili nel resto del Sud d’Italia) ha avuto difficoltà gravi a partire dalla scuola elementare, con un 30% rallentato da bocciature, frequenza a singhiozzo, ritiri.
Un dato che lievita se si passa alle scuole medie, dove l’84% ha avuto grossi problemi e non ha raggiunto il successo scolastico. Solo il 20% di quei ragazzi ha frequentato le scuole superiori, non arrivando oltre il terzo anno.
La stessa formazione professionale, il percorso alternativo all’istruzione, risulta inadeguata, tanto che l’89% di quei particolari ragazzi iscritti a un corso di durata triennale non è riuscito a conseguire una qualifica.
Al convegno è intervenuto anche il neo direttore generale della Direzione ministeriale dello studente, Roberto Uboldi, che ha riferito – secondo la cronaca di Avvenire – come in Sicilia vi sia “un tasso di abbandono scolastico nei primi due anni delle superiori del 3,8%”.
La soluzione da tentare – è stato detto al convegno – è quella di individuare percorsi di alternanza scuola, formazione e lavoro, puntando sull’orientamento.
Registrati a tuttoscuola
Benvenuto su Tuttoscuola.com!
Registrati a tuttoscuola
Grazie per esserti registrato
controlla il tuo indirizzo di posta per attivare il tuo abbonamento