Italiadigitale: 8 Tesi per l’innovazione e la crescita intelligente

Alla Camera dei Deputati, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, della Presidente della Camera, Laura Boldrini, di Marianna Madia, Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, del Presidente dell’Associazione Italiadecide, Luciano Violante con il direttore scientifico Enrico Seta, Antonio Samaritani di AGID, Carlo Ratti direttore del Senseable City Lab del MIT, è stato presentato il Rapporto 2016 Italiadigitale dell’Associazione Italiadecide, contenente indicazioni e proposte, in 8 tesi, “per l’innovazione e la crescita intelligente”, per superare il “pesante ritardo sull’infrastrutturazione di base” e la necessità di realizzare infrastrutture a banda larga, ormai fondamentali per il Paese “come ponti e autostrade”.

Come anticipato in esclusiva da Tuttoscuola (TuttoscuolaNEWS n. 746 del 14 marzo 2016  http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=38115 ), il rapporto documenta che molti degli strumenti giuridici previsti dal CAD (Codice dell’amministrazione digitale) ancora oggi non sono stati attuati, a cominciare dalla condivisione delle banche dati.

Tra le proposte è posta in evidenza l’importanza della rete in fibra ottica che investe il problema delle frequenze e che quindi, nella realizzazione dell’infrastruttura, richiederebbe anche il coinvolgimento di attori esterni al mondo delle telecomunicazioni.

Nel Rapporto si sottolinea come la scarsa internazionalizzazione dell’Italia e la mancanza di competenze digitali specifiche per lavoratori e manager ci colloca al 111° posto tra i Paesi che utilizzano tecnologie digitali nell’organizzazione e del lavoro al 99° per l’impiego di tecnologie nella progettazione di nuovi prodotti e servizi.

Le aziende italiane, richiama il rapporto, prevedono a breve l’inserimento al proprio interno di nuove professionalità digitali con competenze all’avanguardia, nei profili: digital marketing manager, Chief security officer, Profiling manager, Chief innovation officer.

Il rapporto nella tesi n. 7, declinata sulla scuola,  propone di valorizzare il tema del digitale nell’attuazione delle nuove norme sull’alternanza scuola/lavoro; di varare un progetto nazionale di rilancio degli istituti scolastici quali poli produttivi, con laboratori aggiornati in contatto e scambio con il mondo accademico e con gli enti di ricerca pubblici e privati.

Una ‘buona’ digitalizzazione della scuola non significa solo usare lavagne interattive e PC in classe, ma utilizzare e scambiare dati e informazioni, per confrontare e confrontarsi. Occorrono, perciò, professori e dirigenti sensibili, ai quali, con un’autonomia scolastica matura, è permesso modificare l’offerta formativa, la qualità delle opzioni offerte, le modalità di programmazione e la flessibilità oraria. La riforma in campo della “Buona Scuola” richiede una visione capace di attuare e adottare provvedimenti e scelte con scadenze non irrealistiche, assicurando un forte supporto politico.  Per l’attuazione del Piano per la Scuola Digitale, le 35 raccomandazioni sono forse troppe e non ben evidenziate le priorità.