23 gennaio 2011: ultima chiamata per la carriera dei precari

Sono in atto in questi giorni sull’intero territorio nazionale alcune iniziative finalizzate a sostenere lo sviluppo di carriera dei docenti precari.

Uno dei primi sindacati ad assumere l’iniziativa, la FLC CGIL, riferisce sul proprio sito di aver “deciso di promuovere la vertenza nazionale contro la reiterazione di contratti a tempo determinato a favore del personale precario in servizio nei settori pubblici della conoscenza con almeno tre anni di servizio, al fine di ottenere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato”.

Il sindacato intende ottenere sentenze analoghe a quella recente del Tribunale di Siena (caso di un insegnante precaria in servizio da più anni sullo stesso posto) che ha sancito, in attuazione della direttiva 1999/70/CE relativa all’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, la funzione sociale del contratto di lavoro a tempo indeterminato e il divieto di utilizzo continuativo del contratto a termine come strumento di “precarizzazione” del mercato del lavoro.

“Si tratta di una vertenza molto complessa i cui esiti non sono certi – precisa la Flc-Cgil – perché allo stato attuale i pronunciamenti positivi emessi dal giudice di primo grado sono pochi”.

Come la Cgil, anche altri sindacati hanno comunque deciso di promuovere la vertenza anche alla luce di quanto dispone la recente Legge 183/10, cosiddetto “collegato al lavoro”, che prevede l’eventuale impugnazione dei contratti a tempo determinato già scaduti, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge stessa, cioè entro il 23 gennaio prossimo, e l’eventuale impugnazione dei contratti in corso entro 60 giorni dalla loro scadenza.

La Flc-Cgil precisa: “Non intendiamo strumentalizzare (come altri stanno facendo) questa vicenda e soprattutto non intendiamo speculare (anche economicamente) sulle legittime aspettative dei lavoratori precari” che, per poter ricorrere, devono aver maturato tre anni di servizio nel comparto di riferimento e possedere i requisiti necessari richiesti dalla legge o dal Ccnl per ottenere l’incarico o l’assunzione a tempo indeterminato nel comparto di appartenenza.