10 gennaio: ultima finestra per la pensione

La riforma pensionistica, varata a suo tempo dal Parlamento su proposta dell’allora ministro Maroni, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2008, ma l’attuale Governo non ha ancora deciso se e come modificarla.
Ma il personale della scuola non può attendere, perché, a differenza degli altri lavoratori, deve decidere ora se andare o no in pensione prima della riforma.
Scade infatti, come di consueto, il prossimo 10 gennaio il termine ultimo per presentare (o revocare) la domanda di pensione con effetto 1° settembre 2007 e fruire, quindi, della più favorevole normativa attuale.
L’avvicinarsi dell’entrata in vigore della riforma pensionistica Maroni ha provocato negli ultimi due anni, anche nella scuola e in particolare tra gli insegnanti, un aumento dei pensionamenti, dopo una fase di tranquillità nei primi tre anni del duemila.
L’aumento è determinato soprattutto dalle cosiddette pensioni di anzianità, cioè dalle dimissioni volontarie dal servizio con i requisiti minimi di 35 anni di contribuzione e almeno 57 anni di età.
Mentre i livelli di pensionamento tra il personale Ata sono rimasti sostanzialmente stabili dal 2000 (tra le 7.600 e le 8.000 unità annue), tra i docenti si è assistito ad una forte ripresa che ha portato nel giro di cinque anni quasi ad un raddoppio delle cessazioni dal servizio (dai 15.120 del 2001-02 ai 29.762 del 2005-06).
Oltre a questi, vanno anche aggiunti i dirigenti scolastici che, alla media di 600-700, lasciano ogni anno il servizio (soprattutto per raggiunti limiti di età).