Punteggi dei precari trasferiti: il Miur autorizza l’accesso per i controlli

La Lega sembra prendersi una rivincita (morale) sul mancato bonus dei 40 punti che aveva proposto per premiare i docenti residenti che non chiedevano trasferimenti in graduatorie ad esaurimento di altre province.

Da Roma, infatti, molti insegnanti già iscritti nelle graduatorie ad esaurimento della provincia hanno chiesto proprio aiuto al senatore leghista Pittoni che, a suo tempo, aveva proposto invano il premio di fedeltà ai docenti che rinunciavano al trasferimento per tentare una ultima difesa, dopo che si sono visti scavalcare da molti altri docenti trasferiti dalle province del Sud.

Sono due le richieste di difesa affidate al parlamentare leghista: controllo e retrodatazione.

Con la prima difesa si chiede di effettuare un controllo rigoroso sulle documentazioni dei docenti trasferiti per accertare che i punteggi più elevati corrispondano effettivamente a situazioni reali.

Non c’è ovviamente nessuna prova che i punteggi siano stati alterati, ma, considerata una certa facilità con cui, a volte, si conseguono punteggi di servizio o titoli di cultura, i docenti romani voglio vederci chiaro, e chiedono quei controlli che l’Amministrazione dovrebbe eseguire a campione, ma che raramente mette in atto.

In proposito il sen. Pittoni, a quanto sembra, si è già dato da fare visto che il Miur se ne è uscito con la nota prot. 6121 del 21 luglio 2011 indirizzata ai Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali con cui si invitano gli Uffici periferici territoriali a predisporre i fascicoli personali dei docenti trasferiti e di consentirne l’accesso parte di altri docenti controinteressati, “predisponendo, ove occorra, piani di supporto per l’espletamento delle attività necessarie”.

A dire il vero quella nota, piuttosto inusuale, è la conseguenza del livello di tensione che attraversa da mesi il mondo del precariato dove ricorsi e controricorsi, iscritti in coda o a pettine hanno finito per creare sospetti e diffidenze verso tutti, come la richiesta di controlli dimostra. Ne è prova anche l’immediata presa di posizione dell’Anief che ha ricordato come la richiesta di accesso agli atti deve essere sempre adeguatamente motivata.

Ci auguriamo che gli eventuali controlli, doverosi, accertino la correttezza delle documentazioni  prodotte, perché, in caso diverso, potrebbero esserci ripercussioni politiche.