Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Israel: servono standard più prescrittivi

Al convegno dell’Aninsei è intervenuto anche Giorgio Israel, presidente della commissione che ha predisposto la bozza di regolamento sulla formazione iniziale dei docenti, ma anche membro di altre commissioni ministeriali, e in particolare di quella presieduta da Max Bruschi, che ha preparato la bozza di Indicazioni nazionali per i licei.

A questo proposito Israel, protagonista di polemiche, anche recenti, sul primato dei contenuti sui metodi e sull’impossibilità di distinguere le conoscenze dalle competenze, ha insistito sulla necessità di definire standard nazionali più rigidi e vincolanti per i contenuti disciplinari, lasciando nello stesso tempo agli insegnanti la più ampia libertà metodologica e organizzativa: il contrario di quanto si è fatto in Italia negli ultimi decenni (“prescrizioni metodologiche esageratamente stringenti e vaghezza disciplinare“).

La diffidenza di Israel verso tutto ciò che non è riconducibile a contenuti, discipline e standard disciplinari rigorosamente definiti dal centro (è questa la strada, sostiene, scelta anche dagli USA e da tutti Paesi più avanzati) lo ha indotto anche a esprimere delle riserve sulla materia “Scienze integrate” nell’ambito dei piani di studio proposti dalla commissione Bruschi, di cui fa parte. Un’area della quale egli è certamente un esperto (Israel insegna storia della matematica alla Sapienza di Roma). Meglio, secondo Israel, distinguere le discipline (fisica, chimica ecc.), altrimenti prevarrebbero l’odiato metodologismo, e la confusa ottica interdisciplinare.

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