Concorso scuola straordinario: il parere del CSPI

Lo scorso 6 aprile il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha pubblicato il parere sullo schema di decreto recante “Procedura straordinaria per esami finalizzata all’accesso ai percorsi di abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune“. Seppur l’oggetto dell’attuale parere è solo la procedura concorsuale finalizzata all’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria, essa risulta di fatto e, per previsione normativa, connessa alle altre due procedure, ovvero a quella ordinaria e a quella straordinaria finalizzata all’immissione in ruolo. Dal parere il CSPI fa emergere alcune criticità.

Concorso scuola straordinario: le criticità

Si legge nel parere: “In via preliminare appare opportuno evidenziare che la procedura concorsuale ordinaria e soprattutto quella straordinaria, finalizzata all’immissione in ruolo dei docenti precari, presentano limiti e criticità che si riverberano anche sulla procedura attualmente oggetto di parere. Si ritiene pertanto utile evidenziare di seguito alcune di queste criticità che riguardano anche la procedura concorsuale straordinaria:

– l’esclusione dall’accesso alla procedura del personale che abbia maturato i tre anni di servizio sul sostegno, senza il possesso del titolo specifico, e che chieda di partecipare alla selezione per la classe di concorso per cui ha titolo, ove non abbia almeno svolto un anno di servizio per quella specifica classe. Tale previsione risulta incoerente con la normativa vigente che consente la copertura di posti di sostegno mediante lo scorrimento delle graduatorie disciplinari relative ai posti comuni, e la conseguente valutazione di tale servizio nelle graduatorie stesse (D.M. n. 374/2017). Pur nella consapevolezza che tale limitazione è espressamente prevista dal
testo normativo, non si può fare a meno di evidenziare che tale prescrizione contrasta con le norme che hanno disciplinato le precedenti procedure concorsuali (D.L. del 12/7/2018, n. 87 convertito in legge, 9/8/2018 n. 96) “che hanno riconosciuto il servizio prestato sul sostegno come fosse stato prestato sulla disciplina in quanto il docente che svolge attività di sostegno è nominato da una graduatoria disciplinare e, al fine di garantire l’inclusione degli alunni con disabilità, agisce nel senso di facilitare il loro apprendimento. Opera quindi anche in ambito disciplinare, di supporto all’intera classe, senza assumere una connotazione medico infermieristica.
Tali previsioni normative hanno garantito per più anni la funzionalità del sistema scolastico in un ambito particolarmente delicato. Per questi motivi si auspica una conseguente rilettura della legge.

– l’acquisizione di un punteggio minimo di sette decimi o equivalenti ai fini del superamento della prova scritta. Soglia che risulta particolarmente elevata considerato che la finalità di questa procedura straordinaria è quella di accertare un livello di preparazione idoneo, acquisito attraverso l’esperienza professionale maturata.

– la difficoltà oggettiva della prova concorsuale stante la vastità delle tematiche e dei contenuti proposti che non sembrano congruenti con una procedura straordinaria e soprattutto difficilmente valutabili con una prova computer based“.

Inoltre, a questi elementi di criticità, per il CPSI se ne aggiungono purtroppo altri e ben più sostanziali, conseguenti alla drammatica situazione che sta attraversando il Paese per effetto dell’epidemia da “Covid-19”.

Il CSPI – si legge ancora nel parere -, consapevole che il proprio compito è consultivo e propositivo, vista la difficoltà di questo momento, in spirito di collaborazione ed in forza delle competenze presenti al proprio interno, evidenzia che, in previsione della fase post-emergenziale, che non sarà meno critica dell’attuale (in l’Italia e non solo) in quanto si dovrà ricostruire quel tessuto socio-culturale che in questi ultimi mesi è messo a dura prova, ritiene che sia essenziale permettere alle scuole di operare a pieno regime fin dal primo giorno del prossimo anno scolastico.

Condizione essenziale per permettere di programmare adeguatamente le attività didattiche e recuperare quanto non è stato possibile realizzare a seguito del lungo periodo di sospensione delle attività è poter contare immediatamente su un organico completo e su un corpo docente stabile e motivato. Pertanto, non si ritiene possibile agire nei termini della programmata ordinarietà in quanto le procedure concorsuali, di cui alla legge 159/2019, pensate per tempi ordinari, non garantiscono affatto gli effetti sopra auspicati per questi tempi straordinari.

Ciò sia in ragione delle criticità già sopra evidenziate, ma anche alla luce del fatto che tutte le procedure concorsuali ordinarie sono state sospese per ben 60 giorni (come disposto dal D.L. 17 marzo 2020) e che lo stato di emergenza dichiarato prevede una estensione fino al 31/7/2020. Il CSPI auspica fortemente una riflessione da parte del Ministero in merito alla possibilità di assumere procedure concorsuali le più semplificate possibili, che tengano conto essenzialmente del periodo di servizio già prestato e delle esperienze culturali e professionali possedute dai docenti. Lo stato di emergenza dichiarato consente, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, di individuare appropriati provvedimenti che permettano l’immediata funzionalità di tutte le scuole del Paese a partire dal 1° settembre 2020, assicurando in ogni classe la presenza di personale stabile, motivato e formato professionalmente, e rendendo effettivo a tutti gli studenti ed alunni il diritto costituzionale all’istruzione”.

Leggi il parere integrale del CSPI