Tuttoscuola: Non solo statale

Cei: parità incompiuta

Anche se già dal 2000 lo Stato italiano le ha riconosciute come facenti parte dell’unico sistema nazionale d’istruzione“, resta “ancora incompiuto il cammino verso una parità effettiva che dia reale efficacia alla libertà di scelta educativa delle famiglie“.

La denuncia è contenuta nella nota “La scuola cattolica risorsa educativa della Chiesa locale per la società”, diffusa dai vescovi italiani, per i quali il processo di riforma (nel senso voluto dalla Costituzione) “non si può ancora ritenere compiuto nè sul versante dell’autonomia, ancora non del tutto compresa e sperimentata dalle scuole, nè sul versante della parità, enunciata formalmente ma non accompagnata da un sostegno capace di renderla reale ed effettiva, nè sul versante della istruzione e formazione professionale, che risulta ancora disomogenea quanto alla sua distribuzione sul territorio e precaria nelle risorse“.

Il documento osserva che “Mentre è vero che quasi tutte le scuole cattoliche sono paritarie, non è vero che tutte le scuole paritarie sono cattoliche“, e sottolinea che “è soprattutto la scuola cattolica a battersi da anni per rendere effettiva nel nostro Paese una reale cultura della parità“, che metta in condizione i genitori di “scegliere senza condizionamenti il percorso di studi e la scuola reputati migliori“.

Tra gli ostacoli alla reale parità la Cei cita nuovamente il non adeguato finanziamento delle scuole paritarie, che ha portato alla chiusura di molte scuole cattoliche, soprattutto dell’infanzia, che da sole rappresentano quasi i tre quarti del totale.

Fino a tanto che la legislazione italiana sulla parità non avrà ottenuto il suo completamento anche sul piano del suo finanziamento, a una parità nominale affermata non corrisponderà mai una parità nei fatti“, osservano i vescovi. che lamentano la costante e progressiva erosione del numero delle scuole cattoliche, soprattutto di quelle materne. 

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