Anief: vittoria su tutta la linea

L’ordinanza della Corte costituzionale sulle graduatorie ad esaurimento accoglie in pieno il punto di vista dell’Anief – Associazione Sindacale e Professionale (già Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori) dichiarando illegittimo l’art. 1, comma 4-ter, del d.l. n. 134 del 2009 in quanto viola l’articolo 3 della Costituzione.

Ora più di 15.000 ricorrenti iscritti al Sindacato possono reclamare il ruolo”, sostiene l’Anief. Il sindacato ricorda che “neanche due anni fa l’Anief otteneva per più di 15.000 ricorrenti l’annullamento del decreto ministeriale n. 42/09 laddove vietava il trasferimento da una graduatoria all’altra all’atto dell’ultimo aggiornamento (biennio 2009-2011) e disponeva l’inserimento in coda in altre tre province aggiuntive” e che dopo il rifiuto del ministro Gelmini di eseguire il disposto del giudice amministrativo i legali dell’Anief ottennero la nomina di un Commissario ad acta per l’esecuzione coattiva delle ordinanze cautelari.

In sede di conversione del cosiddetto salva-precari il Parlamento approvò però una “norma di auto-interpretazione autentica che per i giudici del Tar Lazio violava palesemente gli artt. 24 e 113 della Costituzione, in quanto essa avrebbe avuto l’unico scopo di limitare il diritto di difesa dei ricorrenti, ai quali sarebbe preclusa, per effetto dello jus superveniens, la possibilità di conseguire l’esecuzione della sentenza di primo grado già pronunciata in loro favore dal TAR. E così è avvenuto con più di 20.000 immissioni in ruolo e 200.000 nomine di supplenti annuali che il MIUR ha disposto in palese violazione delle pronunce del giudice amministrativo e del merito dei candidati”.

A questo punto, dichiara il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, “il ministro Gelmini dovrebbe prendere atto di non essere stata capace di gestire le graduatorie del personale docente, dovrebbe assumersi la responsabilità di aver creato un profondo danno erariale alle casse dello Stato e sanare la posizione dei ricorrenti aventi diritto, senza nulla togliere ai docenti già individuati nei contratti, come da prassi corrente”.

Le prossime azioni del sindacato, annuncia l’Anief, saranno volte a stabilizzare i supplenti docenti e ATA che hanno conseguito tre anni di servizio nel rispetto della normativa comunitaria, di tutelare i docenti di ruolo che hanno avuto bloccato per due anni gli scatti biennali di anzianità, e di ripristinare il rispetto delle relazioni sindacali.

Una linea tutta giocata, come si vede, sulle battaglie per via giudiziaria, perché, scrive l’Anief, “siamo convinti, in conclusione, che alla fine, in uno stato di diritto il rispetto delle regole paghi e questo ci conforta, specialmente per chi è chiamato ad educare e formare le nuove generazioni del nostro Paese”.