Vigilia di esame… di organico

A breve verrà ufficialmente emanata dal Miur la circolare più attesa di quest’anno, quella che definisce la consistenza degli organici del personale docente, con cui verrà ridisegnata in qualche modo la scuola riformata (in particolare la primaria) del prossimo anno scolastico.

Circolano da giorni bozze della circolare, dopo gli incontri dei funzionari del Miur con i rappresentanti sindacali.

Alcune cose sono ormai certe, come, ad esempio, la quantità delle riduzioni di organico dei docenti. I 42,1 mila posti di docente che dovranno essere tagliati dall’organico scompariranno in due momenti: 37 mila se ne andranno subito dall’organico di diritto e i restanti 5,1 mila tra qualche mese in organico di fatto. A fine anno il risparmio sulla spesa sarà uguale a quello previsto, ma questa operazione dei due tempi consentirà di contenere l’effetto tagli sui titolari e ampliare la quantità di posti per le immissioni in ruolo.

L’elevata quantità di pensionamenti (oltre 32 mila) non modificherà l’entità dei tagli, ma darà respiro al ricambio del personale con benefici per i precari che attendono l’immissione in ruolo.

C’è una complessa questione di riequilibrio e riparametrazione tra i territori che negli ultimi anni non ha avuto un’attuazione equa e razionale. Da oltre un decennio, infatti, il Sud e le Isole perdono alunni, ma in proporzione perdono meno posti di docente di quanto sarebbe logico attendersi, mentre al Nord è avvenuto esattamente l’opposto, a causa dell’emigrazione.

L’anno scorso, con il ministro Fioroni e il suo vice Bastico, si è avviata un’inversione di distribuzione degli organici. Quest’anno, però, sarà difficile continuare su quella strada (soprattutto nella scuola primaria), anche se le dinamiche della popolazione sono rimaste uguali.

Le aree con molto tempo pieno (che sono al Nord) non dovrebbero subire forti riduzioni di organico, mentre le aree con orario normale (che sono al Sud) dovrebbero perdere molti posti dal 2009 in poi per effetto della riforma del maestro unico che comporta una riduzione del tempo delle lezioni.

La circolare sugli organici riuscirà a contemperare l’esigenza del riequilibrio decennale con gli effetti della riforma nella primaria?