Un incrocio pericoloso: la riforma e gli organici

La prima finanziaria del Governo Berlusconi nel 2001 ha previsto riduzione di organici del personale scolastico per un triennio.
Per il 2004-2005 dovrebbero essere tagliati 12,5 mila posti.
Ma, nel frattempo, è arrivata la riforma con nuove esigenze di risorse professionali.
Il decreto legislativo del 24 gennaio 2004 sul primo ciclo di istruzione ha previsto la conferma dei posti di tempo pieno nell’elementare e di tempo prolungato nella scuola media e conferma degli organici della scuola media per il prossimo triennio.
Anche la scuola primaria non a tempo pieno dovrebbe garantire gli attuali orari di insegnamento e, conseguentemente, i relativi posti di docente.
Anche i posti di sostegno agli alunni disabili nei diversi ordini di scuola dovrebbero essere non solo confermati ma incrementati. Conferma, insomma su tutti i fronti.
Con l’introduzione della seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di I grado dovrebbe esserci un reclutamento di un migliaio di nuovi posti di docente. E altri posti potrebbero essere necessari per le nuove professionalità e modalità organizzative per gli anticipi nella scuola dell’infanzia. Aumento di nuovi posti, dunque, oltre alla conferma di quelli esistenti.
Conferme di posti e nuove assunzioni sono esattamente il contrario dei tagli previsti.
Poiché non è pensabile che a pagare per la Finanziaria 2002 sia soltanto la scuola secondaria superiore, c’è da chiedersi se e come verrà risolto l’incrocio tra riforma che richiede risorse di posti e Finanziaria che li vorrebbe togliere.
Il problema è stato posto dai sindacati anche nell’incontro del 19 febbraio con il ministro Moratti, con la richiesta, in coerenza con gli obiettivi di riforma, di soprassedere ai tagli.
Il ministro non può non essere d’accordo, ma per superare l’incrocio ed evitare lo scontro dovrebbe chiedere il via libera al “vigile” Tremonti. Impensabile.