Un futuro in rosa nella scuola italiana

La Lega auspica che, pur nel rispetto dei diritti costituzionali, si incentivi la presenza del maschio italico in cattedra, ma, per il momento, è il “mercato” a guidare le scelte degli insegnanti e tutto fa pensare che, con dispiacere del ministro Bossi, il futuro della scuola italiana sarà sempre più al femminile.
Attualmente, soprattutto con grosso apporto della scuola elementare e della scuola dell’infanzia, il 79% dei docenti italiani di ruolo appartiene al gentil sesso.
I futuri insegnanti, che gradualmente subentreranno a questo esercito di docenti in gonnella, sono in buona parte quelli attualmente iscritti nelle graduatorie permanenti. Ebbene, come risulta da dati ufficiosi del Miur, più dell’83% di loro sono donne e tra i 153 mila nuovi iscritti che si sono aggiunti quest’anno nelle graduatorie permanenti, le donne sono l’87%.
Sempre più in rosa, dunque, la scuola italiana, e non solo nelle scuole dell’infanzia e nella scuola elementare. Anche negli istituti superiori, dove resiste ancora la roccaforte maschilista dei docenti di ruolo, con più del 40% di prof uomini, si prospetta un futuro molto meno maschilizzato, a causa dell’alta percentuale di donne iscritte nelle graduatorie permanenti (76,6%): la “valanga rosa” è destinata a travolgere anche le superiori.
Se l’intensità del rosa per il futuro della scuola italiana dipende quindi dalle graduatorie permanenti, il rosa è più intenso in Campania dove l’85,5% degli iscritti in graduatoria è costituito da donne, e un po’ attenuato in Sardegna (79,7%).