TV cattiva maestra (di giochi d’azzardo)

Cattiva maestra televisione è il titolo di un famoso pamphlet di Karl Popper, scritto insieme allo psicologo John Condry, pubblicato in Italia nel 1994, nel quale il filosofo austro-inglese metteva in guardia dagli effetti diseducativi prodotti dalla Tv soprattutto sui bambini: confusione tra realtà e finzione, massificazione dei gusti, assuefazione alla violenza, disorientamento sul piano dei valori etico-sociali.

L’importanza della Tv – e ora quella crescente di internet e dei social network – nella formazione dei giovani è molto discussa a livello internazionale ed è ben nota anche in Italia. Uno dei primi a parlarne fu Pier Paolo Pasolini agli inizi degli anni settanta dello scorso secolo, e la tematica della funzione diseducativa della Tv è ben presente anche nel saggio Homo videns di Giovanni Sartori (1997), oltre che in numerose ricerche.

Per questo troviamo stupefacente che le Tv, ma prima di tutto quella pubblica, per la quale si paga un canone, trasmettano spot pubblicitari come quelli andati in onda in questi giorni nei quali in sostanza si fa l’esaltazione del gioco d’azzardo con immagini e suoni che rappresentano lo stato di incontenibile felicità di chi “gratta e vince” o comunque si affida alle scommesse e alla fortuna per dare una svolta alla qualità della sua vita.

Sappiamo che la questione è all’attenzione del Parlamento, dove sono state presentate interrogazioni (ricordiamo quelle dei radicali, della sen. Bastico e di altri parlamentari di diverso orientamento politico) volte a sollecitare misure di prevenzione contro la proliferazione del gioco d’azzardo. Una della prime, anzi la prima, dovrebbe essere quella di vietarne la pubblicità in Tv. Una giusta battaglia che dovrebbe vedere in prima linea il Ministero dell’istruzione.