
TFA. Se 20.000 vi sembran pochi…
360 o 540 (come risulterebbe dalle ultime dichiarazioni del ministro Profumo) che siano i giorni di supplenze necessari per essere ammessi direttamente ai corsi TFA, senza passare attraverso il filtro delle prove di ammissione, è un fatto che tutti gli ammessi di questa categoria lo sarebbero in soprannumero rispetto ai 20.000 posti programmati e assegnati alle varie università.
Le conseguenze, se il ministro insisterà su questa strada, saranno almeno tre: la distruzione in radice della logica programmatoria e previsionale, rapportata ai fabbisogni del sistema scolastico, che aveva ispirato il nuovo regolamento sulla formazione iniziale (DM n. 249/2010, art.5); l’elevato indice di difficoltà organizzativa per le università di garantire l’offerta formativa, con ricadute negative sulla qualità dei percorsi; la negazione, altrettanto radicale, del principio della selezione meritocratica per l’accesso ai corsi, visto che gli ammessi ‘per servizio’ che si aggiungerebbero ai 20.000 programmati sarebbero diverse decine di migliaia (la stima è difficile perché nel calcolo dei 540/360 giorni vanno considerate anche le supplenze brevi conferite dalle scuole statali e paritarie).
Una prospettiva che induce Giunio Luzzatto, autorevole esperto di formazione iniziale dei docenti, già coordinatore nazionale delle SSIS, a parlare di “Demeritocrazia al potere nella scuola”, titolo di un suo intervento pubblicato nel periodico online lavoce.info, certamente non sospettabile di simpatie tardogelminiane.
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