TFA e assalto alla diligenza. Le preoccupazioni della Lega

Il capogruppo della Lega in Commissione Istruzione del Senato, sen. Mario Pittoni, nel prendere atto dell’apertura del ministro Profumo verso i precari a cui riservare un percorso aggiuntivo ai TFA per il conseguimento dell’abilitazione, esprime forte preoccupazione per il timore di un “assalto alla diligenza”.

Diventa urgente, a suo parere, “il varo di un nuovo sistema di reclutamento, che preveda una adeguato filtro del merito, in grado di correggere la pesante disomogeneità di valutazione sul territorio, pena l’ennesimo “assalto alla diligenza“.

Secondo Pittoni, c’è “l’illusione – in alcuni casi alimentata dalle università che grazie ai corsi abilitanti vedono rimpinguarsi le loro casse – che l’abilitazione (magari con qualche furbata) porti quasi automaticamente alla cattedra, cosa che ovviamente non è e non deve essere”.

Nel vuoto normativo attuale sul reclutamento, il Miur cercherebbe “paletti” per contenere il numero di accessi ai corsi abilitanti, “non riconoscendo, ad esempio, il riferimento a 360 giorni di servizio (sempre utilizzato dal 1971), corrispondenti a 2 anni scolastici”.

Il senatore leghista mette in guardia dall’assumere parametri diversi che, se assunti senza cautele, potrebbero alimentare il rischio di contenziosi volti a far risaltare il profilo professionale definito e stabilito dai contratti stipulati con i docenti delle graduatorie della III fascia d’istituto.

In proposito Pittoni ricorda che “la Direttiva europea 36/2005 CE stabilisce che 3 anni di esperienza professionale sono assimilati a un titolo di formazione, non all’accesso a un anno di tirocinio per ottenere il titolo abilitante: questo significa che la Direttiva dichiara che con 3 anni il servizio a pieno titolo il lavoratore dovrebbe accedere direttamente al titolo di formazione”.