Statalizzare le scuole comunali dell’infanzia?

Incontro dei principali Comuni italiani con il ministro Profumo

Un mese fa il ministro Profumo aveva incontrato una delegazione del PD che gli aveva evidenziato una serie di questioni relative ai servizi per la prima infanzia, con particolare riferimento ai vincoli del patto di rigidità che colpiscono il settore.

L’incontro aveva consentito una piccola apertura nel DL “Milleproroghe”, con una deroga per alcuni mesi per poter assumere supplenti necessari alle sostituzioni.

Ieri sono ritornati sulla scottante questione rappresentanti dei Comuni italiani che hanno incontrato anch’essi il ministro Profumo con l’obiettivo di una riforma radicale del patto di stabilità.

Se non cambia il Patto di stabilità tra governo e comuni – hanno detto gli assessori all’istruzione delle più importanti città italiane – si rischia la chiusura delle scuole comunali dell’infanzia”.

Una chiusura che interesserebbe circa 6200 sezioni di scuola dell’infanzia, 13 mila insegnanti, 145 mila bambini dai 3 ai 6 anni.

La delegazione di amministratori ha chiesto al ministro un intervento risolutore per non interrompere un servizio essenziale. In alcune città, come Milano, le scuole comunali dell’infanzia sono l’85% di quelle esistenti, a Bologna e a Torino superano il 60%.

Come riferisce il “Corriere della Sera”, per gli amministratori la deroga del “Milleproroghe” non basta e con esso non si risolve il problema. “A giugno la grave emergenza si ripresenterà in tutta la sua forza”, ha detto l’assessore alle Politiche Educative del Comune di Torino, Maria Grazia Pellerino.

Durante l’incontro è stato proposto  al ministro Profumo, come estrema ratio, di statalizzare le scuole e di sostituire il personale comunale che va in pensione con personale insegnante statale.

“Un progetto a lunga scadenza che il ministro si è impegnato ad approfondire”, ha spiegato l’assessore Pellerino.