
Secondo ciclo. ‘La conferma degli organici non è una garanzia ma un blocco’
Nello schema di decreto legislativo per il secondo ciclo, approvato dal Consiglio dei ministri il 27 maggio scorso e trasmesso alla Conferenza unificata per il prescritto parere, vi è una norma transitoria (art. 27) che prevede: “Al fine di assicurare il passaggio graduale al nuovo ordinamento, per l’anno scolastico 2006/2007 e fino alla messa a regime del sistema dei licei, decorrente dall’anno scolastico 2010/2011, la consistenza numerica della dotazione dell’organico di diritto del personale docente resta confermata nelle quantità complessivamente determinate per l’anno scolastico 2005/2006“.
Quella conferma degli organici, affermava nel comunicato stampa il Miur all’indomani dell’approvazione dello schema di decreto, è una garanzia.
Altro che garanzia, tuona ora la Cisl-scuola, dopo aver analizzato attentamente il decreto legge 30 giugno 2005 n. 115 per l’immissione in ruolo dei precari, e dopo aver ricercato inutilmente prospettive rassicuranti per i piani di assunzione dei prossimi anni.
Quella conferma non è affatto una “garanzia” bensì un “blocco” a qualsiasi prevedibile esigenza di espansione del sistema scolastico: crescente presenza di alunni stranieri, lotta all’evasione, alla dispersione, ecc..
Senza contare gli effetti dell’aumento di popolazione scolastica per l’innalzamento dell’obbligo (diritto-dovere) per una durata complessiva di almeno 12 anni.
Per la Cisl-scuola anche “la revisione delle classi di concorso prefigura evidenti obiettivi di razionalizzazione del sistema attraverso un impoverimento degli insegnamenti e conseguenti tagli di organici“.
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