Se aumentano gli alunni diminuiscono i tagli

Nel corso degli incontri con i sindacati della scuola sugli organici (e sui tagli previsti dalla legge finanziaria), a proposito di riduzione del numero di docenti per effetto dell’innalzamento del rapporto alunni/classe, si è parlato di una sovrastima dei posti da sopprimere di circa 5 mila unità.
Anziché i 19 mila di cui parla la relazione tecnica allegata alla finanziaria, sembra che i posti da sopprimere siano “solamente” circa 14 mila.
Probabilmente non si è trattato di un errore di computo, ma di una previsione non effettuata sui dati attuali degli alunni che dal 2007-2008 frequenteranno le scuole statali di ogni ordine e grado.
L’unico dato certo è quello fissato dalla legge che parla di innalzamento di 0,4 punti del rapporto medio nazionale alunni/classe che dovrebbe passare da 20,6 alunni/classe a 21,0.
La previsione si basa sull’invarianza della popolazione scolastica, stimando che nel 2007-2008 vi siano esattamente tanti alunni quanti ve ne sono quest’anno.
Ma non sarà certamente così, perché, se, come sembra, vi sarà un aumento del numero di alunni, saranno necessarie altre classi, anche se, per effetto della legge, un po’ più popolate di quelle attuali. Complessivamente, sarà minore il numero delle classi da chiudere per effetto della Finanziaria.
Seguendo la tendenza al rialzo degli ultimi anni, con circa 24 mila alunni in più, il taglio delle classi dovrebbe essere di circa 6.500 unità, con conseguente riduzione dell’organico docenti di circa 16.350 (anziché 19 mila e più, come previsto dalla relazione tecnica alla Finanziaria).
Il risultato delle iscrizioni concluse da poco potrebbe essere ancora più interessante.
Potrebbe però esserci il rovescio della medaglia. Se, in forza della clausola di salvaguardia, il ministero dell’Economia pretenderà comunque il taglio delle classi per un risparmio di 19 mila posti di docenti, con l’aumento di alunni il rapporto alunni/classe potrebbe andare ben oltre il previsto 21,0.