Tuttoscuola: Non solo statale

Scuola privata quanto mi costi

Sono dati del 2002, quelli pubblicati nei giorni scorsi dall’Istat sulla spesa delle famiglie per l’istruzione, ma, se pur non aggiornati al valore del denaro attuale, sono comunque significativi e possono fornire elementi di valutazione interessanti, a cominciare dal confronto tra gli oneri che sostengono le famiglie che hanno figli nelle scuole statali e quelle che li hanno nelle private.
L’Istat ha suddiviso le spese delle famiglie per l’istruzione dei figli in due categorie: dirette all’istituzione scolastica (iscrizioni, contributi) e spese esterne (libri, trasporti, cancelleria, gite, ecc.).
I costi maggiori vengono sostenuti per l’istruzione negli istituti di secondaria di II grado con un rapporto tra istituzioni statali e non statali di uno a tre: più di mille euro di spesa media annuale negli istituti statali e oltre 3.200 in quelli non statali.
Le distanze tra costi nella statale e costi nella privata aumentano nella scuola secondaria di I grado (611 a 2.047), ma sono ancor più evidenti nella primaria (403 a 1.555).
Nella scuola dell’infanzia le distanze sono minori (353 nella statale e 892 nella non statale), anche se non convince del tutto la bassa quota di spese dirette all’istituzione (comprensive della retta di mensa) nelle scuole statali.
L’Istat, oltre ai costi per l’istruzione, ha riportato anche quelli per l’asilo nido che mettono in evidenza (ancora una volta forse con spese sottostimate) il divario tra pubblico e privato.
I costi che le famiglie sostengono per i figli nella scuola dell’infanzia e negli asili nido possono concorrere a spingerle verso l’anticipo di iscrizione al livello di scuola successiva dove gli oneri sono più contenuti.

Forgot Password