Quando si parla di scuola paritaria si è soliti non andare troppo per il sottile e comprendere nell’accezione tutto quello che non è scuola statale.
Non è esattamente così perché tra le scuole non statali vi è una parte, di entità significativa, che non è paritaria. La natura di scuola privata non paritaria può avere diverse ragioni: la scuola non ha richiesto la parità per disporre di maggior autonomia e libertà di azione, oppure ha richiesto ma non ottenuto la parità per mancanza dei requisiti richiesti dalla legge ovvero, caso raro – ma che potrebbe trovare estendersi in base agli avvertimenti dati dal ministro nella relazione al Parlamento -, ha perso i requisiti e non è più riconosciuta paritaria dallo Stato.
Quante e dove sono le private non paritarie, che spesso sembrano essere la parte più criticata del sistema non statale? Un recente censimento del Miur ne ha delineato la mappa.
Delle 10.385 scuole dell’infanzia non statali funzionanti in Italia, ve ne sono 2.083 non paritarie (19,5%): una su cinque, dunque, è privata nel senso completo del termine.
Delle 1.176 scuole elementari (primarie), 457 non sono paritarie (25,7%): una su quattro.
37 su 569 scuole medie sono private (5,3%). Su 1.534 istituti di istruzione secondaria superiore non statale 250 (16,3%) non sono paritari, cioè uno ogni sei circa.
Complessivamente su 14.364 istituti scolastici non statali, hanno attualmente riconosciuta la parità 11.597, mentre 2.767 sono scuole private non paritarie (il 19,2%, cioè una scuola ogni cinque).
Una curiosità: il 36,2% di queste 2.767 istituzioni scolastiche private si trova in Campania, il 18% in Sicilia e il 13,6% nel Lazio.