
Il turismo scolastico nell’anno accademico 2010/2011 ha subito un calo del 38%. Gli studenti delle scuole superiori che hanno preso parte a un viaggio d’istruzione sono stati 760mila, su una domanda potenziale di 2,7 milioni, con un conseguente decremento del fatturato generato dal settore: 215 milioni di euro rispetto ai 340 milioni dell’anno precedente (-36,6%). Leggermente in aumento, invece il costo medio del pacchetto di viaggio che passa da 264 a 284 euro. Sul totale delle gite monitorate si assiste a una distribuzione abbastanza equilibrata tra mete italiane e straniere.
Sono i risultati dell’Osservatorio del Turismo scolastico elaborati dal Centro studi del Tci, il Touring club italiano, e presentati a Benevento Classe turistica, Festival del turismo scolastico. Secondo i dati, le mete predilette per le gite all’estero rimangono Spagna, Repubblica Ceca, Germania e Francia con Barcellona, Praga, Berlino e Parigi città preferite. In Italia le più scelte sono Roma, Firenze e Torino che sale ai vertici sulla spinta dell’Anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Sempre più classi scelgono i voli low cost (33,3%), anche se il pullman rimane il mezzo più utilizzato (52,6%). Sono sempre più frequenti i viaggi all’insegna della natura, scientifici e nei piccoli centri della penisola. Gli studenti prediligono Internet come mezzo per prepararsi alla gita, mentre gli insegnanti continuano a seguire una linea più tradizionale con lezioni ad hoc in classe.
Diverge anche la percezione del viaggio d’istruzione: per gli studenti è un’occasione per socializzare, per gli insegnanti un importante momento di formazione. In entrambi i casi le risposte confermano la connotazione culturale delle gite.
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