
Scrima su sentenza: riguarda anche i precari non Gae

In una nota il segretario della Cisl scuola Francesco Scrima sottolinea che “la sentenza della Corte Europea, da tempo annunciata e dal contenuto sostanzialmente prevedibile, è un’ulteriore sollecitazione al Governo perché si muova nella direzione giusta, che da tempo gli stiamo indicando: lavoro stabile su tutti i posti di cui le scuole hanno bisogno per funzionare, a partire da una politica degli org anici legata al reale fabbisogno e non vincolata dal rispetto di tetti rigidamente prefissati. Chi conosce come funziona la nostra scuola sa che non è una richiesta demagogica, destinata a dilatare smisuratamente i costi: si tratta infatti, in larga misura, di consolidare situazioni già oggi esistenti che non vi è alcuna ragione di continuare ad affidare a lavoro precario. Si rafforza invece un’obiezione che abbiamo rivolto alla proposta di assunzioni contenuta nel rapporto Buona Scuola, che trascura la situazione di migliaia di precari al lavoro da più di tre anni i quali, non essendo inseriti nella GAE, non avrebbero titolo ad essere assunti a tempo indeterminato. Un’incongruenza che oggi risalta ancor di più e che va senz’altro rimossa“.
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