Sale la pressione per il decreto per i precari

Le opposizioni unanimi sul punto, divise sui destinatari del provvedimento d’urgenza

Al Ministro Giannini, che durante la visita al nuovo Museo Egizio di Torino aveva detto che il Governo non si era ancora posto il problema dell’adozione di uno strumento di urgenza per affrontare la questione dei precari (“Stiamo seguendo con tutto l’impegno, la passione e serietà necessarie questa fase che ci auguriamo porti nei tempi sperati all’approvazione da parte della Camera“) replicano il Movimento 5 Stelle e Sel, che alzano il tiro chiedendo di allargare il numero e le tipologie di precari da assumere, e Forza Italia, che esprime una  posizioni più moderata attraverso una nota della sua responsabile scuola e università, Elena Centemero.

Non siamo d’accordo con Sel e con altri partiti sulla richiesta di stabilizzare in massa molti più precari di quanti la scuola italiana sia in grado di assorbire in modo utile e proficuo per gli studenti”, scrive la parlamentare. “Sembra che in questo Paese la scuola coincida per alcune forze politiche con i precari, dimenticando sempre e comunque gli studenti e le famiglie. Se questo è il centro del dibattito sulla ‘riforma’ della scuola mi chiedo dove sia il cambiamento!“.

Ma “su un punto ha ragione chi chiede un decreto per le nuove assunzioni”, prosegue Centemero: “non c’è più tempo per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, con l’assunzione dei 50.000 docenti necessari a coprire i posti vacanti, senza il ricorso ad un provvedimento d’urgenza, salvo dichiarare fin da ora di volersi avvalere del Piano Triennale di assunzioni del Governo Letta, che abbiamo contribuito ad approvare. Questo ritardo non dipende dal Parlamento ma dai continui rinvii del governo, che ha annunciato tempi rapidi per l’approdo del ddl sulla Buona Scuola alle Camere, per poi farlo slittare più volte“.