
Quellabilitazione ad ogni costo non prevista dallemendamento al milleproroghe
L’abilitazione all’insegnamento costituisce l’obiettivo finale di migliaia di docenti che aspirano ad un posto stabile nella scuola. Un obiettivo da conquistare a tutti i costi.
Mentre però per i laureati e laureandi in scienze della formazione primaria (destinati all’insegnamento nella scuola dell’infanzia o nella scuola primaria) l’abilitazione è sicura al termine del percorso universitario, per gli altri docenti che aspirano all’insegnamento nella secondaria, dopo la chiusura delle Ssis e in attesa dei Tfa, non vi sono corsi o percorsi per mettere le mani sull’abilitazione. Ma…
Ma qualcuno ha trovato in questi anni la scorciatoia, frequentando – con notevoli spese – corsi abilitanti all’estero, sfruttando così la Direttiva 2005/36/CE che riconosce, secondo il principio di reciprocità tra i Paesi UE, la validità dell’abilitazione conseguita all’estero, perfezionata con alcune procedure nel proprio Paese di origine.
Il Miur ha già riconosciuto in questi ultimi anni, con propri decreti, molte di queste abilitazioni che possono essere sfruttate in Italia. I titolari di questa abilitazione “comunitaria” hanno potuto inserirsi in seconda fascia per le graduatorie di istituto, ma la loro speranza è quella di entrare prima o poi nelle graduatorie ad esaurimento.
Ma l’emendamento al milleproroghe che apre l’ingresso alle graduatorie ad esaurimento per circa 23 mila docenti abilitati o abilitanti non comprende questi docenti con qualifica comunitaria.
Quell’abilitazione ad ogni costo non serve quasi a nulla: beffati!
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