Tuttoscuola: Non solo statale

Quella parte di scuola (quasi) dimenticata

Nei giorni scorsi, come avviene all’inizio di ogni anno scolastico, il Ministero dell’Istruzione ha dato i numeri sul nuovo anno, precisando in dettaglio i dati dei bambini che frequenteranno la scuola dell’infanzia, quelli degli alunni della primaria, poi, a seguire, gli altri della secondaria di I e II grado.

Si tratta di quasi 8 milioni di alunni, esattamente 7.881.838 (tremila più dell’anno scorso) tutti e soltanto della scuola statale. Sulla base di quei dati e del comunicato stampa ministeriale che li ha accompagnati, i media hanno ovviamente dato notizia degli otto milioni di alunni che siederanno quest’anno sui banchi di scuola.

Si è trattato di un comunicato inspiegabilmente incompleto, perché manca dei dati degli studenti delle scuole paritarie (oltre a quelli dell’Alto Adige e della Valle d’Aosta).

E non si tratta di bruscolini o di poche unità, perché complessivamente sfiorano il milione (993.544 l’anno scorso e iscritti in crescita quest’anno).

Il totale sfiora, dunque, i nove milioni (esattamente 8.875.382), dove quel milione di alunni che frequentano scuole non statali rappresenta l’11,2% del totale.

L’omissione dei dati relativi agli alunni delle non statali è probabilmente frutto di disattenzione, ma è anche segno che nella cultura generale della stessa Amministrazione il sistema integrato fatica ad ottenere diritto di piena cittadinanza.

A colmare il vuoto di informazione c’ha pensato l’agenzia Adnkronos che ha chiesto direttamente quei dati mancanti al Miur che avrebbe fatto bene, a suo tempo, a diffonderli insieme a quelli delle statali.

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