Quasi 40 mila nomine in ruolo, se si vuole

L’Uil scuola ha fatto un po’ di conti e ha calcolato che attualmente ci sono ben 39.340 posti vacanti che potrebbero essere coperti con nuove immissioni in ruolo.

Se prendiamo in esame il numero complessivo dei docenti di ruolo in servizio (594.854) e togliamo i pensionamenti (15.414) – ha dichiarato il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna – abbiamo 579.399 insegnanti in servizio nella scuola italiana. Le immissioni in ruolo vanno calcolate sull’insieme dei posti di organico di diritto del personale docente che sono 600.839. Il dato è presto individuato: se, infatti si toglie dall’insieme dei 600 mila posti di organico di diritto quello degli insegnanti già in servizio restano oltre 21mila posti sui quali effettuare le nomine. A questi vanno aggiunti 13.342 posti per gli insegnanti di sostegno previsti dal precedente Governo nel Decreto Scuola, per il 2014. Nel calcolo complessivo vanno, inoltre inseriti i 4.599 pensionamenti del personale Ata”.

Quasi 40 mila posti che, oltre a dare maggiore stabilizzazione al sistema, ridurrebbero il precariato della scuola. Il che non sarebbe cosa da poco.

La richiesta della Uil scuola di includere questa operazione di immissioni in ruolo nel piano della scuola che il Governo si prepara a varare, probabilmente può trovare attenzione dalle parti del Miur, ma quasi certamente non altrettanto da parte del Mef che ha i cordoni della borsa.

Eppure la credibilità del Governo e del premier sulla scuola, oltre che dall’edilizia scolastica, passa anche da qui, da un piano di assunzioni per dare certezze al personale e continuità all’attività didattica e di funzionamento delle scuole.