Nell’ottica del miglioramento, e non della soppressione, dei viaggi di istruzione, che è quella nella quale ci poniamo, proviamo a formulare, e a sottoporre al dibattito, alcune proposte che potrebbero contribuire ad affrontare la questione nei suoi principali aspetti: quello pedagogico-didattico e quello organizzativo e della sicurezza.
Sul versante pedagogico-didattico non mancano le buone pratiche, che andrebbero però generalizzate: adeguata motivazione del viaggio proposto, da sottoporre anche al Consiglio di istituto, precisa programmazione dei risultati attesi dal punto di vista didattico sia durante che dopo lo svolgimento del viaggio, coinvolgimento in tale azione di programmazione degli altri docenti membri del Consiglio di classe.
Sul versante organizzativo, che è quello più messo in discussione dai sostenitori della soppressione dei viaggi (tale dovendosi considerare in pratica anche la proposta di ridurli a un solo giorno), si dovrebbe provvedere in varie direzioni. Ne indichiamo alcune:
Sia chiaro, incidenti possono sempre esserci, ma con misure come quelle indicate essi sarebbero contenuti, e certamente quelli che sfortunatamente accadessero in occasione di viaggi di studio si collocherebbero quantitativamente – come peraltro avviene già oggi – al di sotto delle medie statistiche che si registrano nella normale vita di tutti i giorni.
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