Per i sindacati diecimila posti Ata non bastano

I sindacati confederali della scuola accolgono con freddezza la notizia della richiesta, da parte del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni al ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa, di attivare la procedura autorizzativa per l’assunzione a tempo indeterminato delle prime 10mila unità di personale ausiliario, tecnico e amministrativo.

Secondo Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola sarebbe troppo esiguo, a fronte di 80.000 posti vacanti, il numero di personale non docente che verrà assunto dal prossimo anno scolastico. “Il numero delle nomine programmate – fa sapere la Flc-Cgil – è insufficiente e risponde solo in parte alle esigenze di stabilità dei lavoratori precari e a quelle della funzionalità della scuola. Resta ferma la nostra richiesta, che rinnoviamo al ministro della Pubblica Istruzione della modifica del piano triennale per la copertura di tutti i posti vacanti”.

Secondo Francesco Scrima, l’emergenza non è solo sindacale ma anche funzionale all’attività scolastica. “Le assunzioni di personale Ata – ha detto il segretario della Cisl Scuola – rappresentano una prima, anche se parziale, risposta nei confronti di professionalità, che hanno raggiunto tassi di precarietà vicini al 30%, con notevoli disagi nel funzionamento delle istituzioni scolastiche”.

Per Massimo Di Menna, leader della Uil Scuola, c’è un anche un problema legato ai tempi ristretti. “Ora bisogna fare il decreto di autorizzazione – spiega – passaggio essenziale per rendere operative le assunzioni che al momento sono solo richieste. Occorre procedere in tempi rapidi e comunque utili per consentire le immissioni in ruolo entro settembre. “A fronte di 80 mila posti vacanti – conclude il sindacalista – la Uil continua a sollecitare un aumento del numero di immissioni in ruolo di detto personale, per dare risposte al personale precario e dare stabilità al funzionamento alla scuola dell’autonomia”.

Lo stesso ministero della Pubblica Istruzione ha confermato che le 10.000 unità di personale non docente da immettere in ruolo sono pari al numero di pensionamenti richiesti per il prossimo anno scolastico.