PD e Lega si punzecchiano sul bonus di permanenza

L’europarlamentare del PD, Debora Serracchiani, non si è lasciata scappare l’occasione per rilevare pubblicamente che la proposta del senatore leghista Mario Pittoni per l’attribuzione dei 40 punti per il premio di permanenza in sede dei docenti precari non ha avuto l’ok della Camera.

Una proposta di bonus per premiare la permanenza “scomparsa nel nulla”.

La replica di Pittoni non si è fatta attendere: “Se invece di spargere veleno la Serracchiani provasse qualche volta a essere propositiva – ha dichiarato il senatore leghista – chiederebbe alla segreteria del suo partito di appoggiare il mio bonus permanenza per salvare il posto agli insegnanti del Centro-Nord. Cosa peraltro che dietro le quinte già chiedono diversi parlamentari del Pd, che lei puntualmente rifiuta di ascoltare».

Il provvedimento non risulta inserito nel decreto sullo sviluppo, che domani sarà votato con la fiducia alla Camera, ma Pittoni, ancora una volta, non si dà per vinto e annuncia “Riproporremo il bonus  nella manovra economica che sta per arrivare in Consiglio dei Ministri. .. Ricordo comunque alla Serracchiani che il mio bonus era stato proposto anche da un parlamentare del Pd. La sua richiesta non è arrivata in commissione solo per lo stop, imposto contro ogni regola dal suo partito, che poi si fa chiamare “democratico”.

Pittoni rivela alcuni fatti inediti che hanno accompagnato il tanto discusso bonus: “Anche senza l’ok di alcuni parlamentari meridionali di maggioranza che storcono il naso – ha dichiarato il senatore del Carroccio – l’appoggio dei deputati del Pd che condividono la mia proposta (in 7 hanno firmato un analogo emendamento per l’Aula, e si dice che almeno un’altra ventina di deputati Pd sarebbe pronta a votarlo) avrebbe potuto portare lo stesso al via libera sul provvedimento”.