Ombelichi e sederi

Un preside fa il suo lavoro: invita le studentesse e gli studenti a venire a scuola con l’abbigliamento conforme all’ambiente scolastico, che non è né una spiaggia, né una discoteca. Apriti cielo.
Si scatena il finimondo mediatico. “Basta con il mettere sul banco degli imputati i giovani”, “Che la scuola pensi alla didattica!” “Preoccuparsi del vestiario delle studentesse è roba dell’altro mondo”. E così via blaterando.

Il vero scandalo non è che le studentesse vengano a scuola con l’ombelico e le mutande an plain aire: i giovani sono per natura trasgressori. Lo scandalo è che sia proibito agli adulti, presidi, professori e genitori (quelli che perseverano nel voler fare il loro mestiere) educare i giovani al rispetto dell’ambiente, delle convenienze, delle buone maniere.

Una volta chiesero al grande filosofo Benedetto Croce un consiglio sul problema giovanile. Il Maestro del pensiero liberale rispose sorridendo che il problema non esiste. I giovani, disse, devono sbrigarsi a divenire adulti. Come? Non certo assecondandoli e compiacendoli senza se e senza ma.

Sulmona, 12/10/04