Nord/Sud/1. Se il precario rifiuta il lavoro…

Secondo Paola Goisis, capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione alla Camera, ci sono insegnanti precari che “si prendono il lusso di rifiutare il lavoro“.

La parlamentare leghista riferisce che “ci sono scuole che sono già arrivate alla terza convocazione di insegnanti precari per l’assegnazione delle supplenze nella scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, nonché del personale educativo. Queste convocazioni si rendono necessarie”, spiega, “perché molti precari nominati non hanno voluto prendere servizio a settembre. Altro che posti tagliati! Qui ci sono persone che si prendono il lusso di rinunciare al lavoro che viene loro offerto“.

Ciò dimostra, a giudizio di Goisis, che i posti di lavoro nella scuola ci sono, ma vengono rifiutati, “specie da chi pur avendo la nomina in mano, preferisce aspettare una supplenza più vicina a dove abita e questo succede soprattutto agli insegnanti meridionali“. Questa situazione – conclude – sta producendo due conseguenze: la prima è che gli insegnanti del Nord rimangono senza lavoro “perché surclassati da quelli che provengono dal Sud con punteggi gonfiati“, e la seconda é che molte scuole del Nord sono penalizzate “perché gli alunni non hanno ancora i loro insegnanti pur essendo cominciata la scuola da qualche settimana“.

Per questo – secondo la parlamentare della Lega Nord – la decisione del Ministero di non consentire l’inserimento “a pettine” dei precari in province diverse da quella di residenza era giusta: almeno non danneggiava i “locali”… Intanto riguardo al problema dei punteggi “gonfiati”, se ne sta cominciando ad occupare la magistratura penale, non quella amministrativa…