Nomine in ruolo. Di chi il merito?

Prima ancora che la notizia fosse ufficiale – anzi qualche ora prima – nel mondo sindacale c’era già la rincorsa a rivendicare il merito di quelle 21.112 nomine in ruolo, insperate nella loro entità fino a qualche giorno fa.

A suon di comunicati stampa che bruciavano i tempi inondando le agenzie prima ancora che l’incontro informativo presso il Miur fosse concluso, alcuni sindacati avevano già piantato la bandierina del primo arrivato, nella speranza che l’opinione pubblica abboccasse.

C’è anche chi, pur non partecipando all’incontro ministeriale riservato ai cinque sindacati rappresentativi, ha rivendicato il merito di quelle nomine, venute – a suo dire – dopo che il Miur era stato messo alle corde per i tanti ricorsi dei precari (!).

Mancava soltanto qualcuno che dicesse “-io l’avevo detto! – e il quadro dei “vincitori” saliti sul carro sarebbe stato completo.

C’è, però, una verità ricordata da pochi: il contratto per il piano triennale.

Quelle 21.112 nomine non sono state un “una tantum” di benevola concessione.

Quei posti son il risultato del piano triennale delle immissioni in ruolo contrattato e faticosamente concordato l’anno scorso dalla maggioranza dei sindacati rappresentativi all’Aran, e guardato allora da altri con diffidenza, come fosse stata una svendita.

 Ora però ….

Per la cronaca: l’accordo per il piano triennale venne firmato da Cisl-scuola, Uil-scuola, Snals e Gilda il 19 luglio 2011. Gli attuali “vincitori” dell’ultima ora non c’erano o disdegnarono di parteciparvi.