Maturità 2023, CSPI: ok agli schemi di decreto, ma tenere conto della difficoltà che i ragazzi hanno vissuto durante la pandemia

Ok agli schemi di decreto sulle disposizioni per la maturità 2023, ma a patto che si consideri il periodo di difficoltà affrontato dai ragazzi nel corso del triennio per via della pandemia da Covid 19. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha votato all’unanimità a favore del parere riguardante gli schemi di decreto ministeriale sulle disposizioni per gli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione nelle classi sperimentali autorizzate, sezioni a opzione internazionale tedesca, cinese e spagnola, sezioni di Liceo classico europeo e sezioni con percorsi di studio EsaBac ed EsaBac techno in istituti statali e paritari per l’anno scolastico 2022/23.

I progetti di decreto maturità 2023 esaminati dal CSPI erano stati anticipati dall’art. 23 dell’OM n. 45 del 9.3.2023, su cui il CSPI si era già pronunciato il 7 marzo. Questi provvedimenti prevedono il ritorno alla procedura dell’esame di Stato del secondo ciclo, come stabilito dal Decreto Legislativo 62/2017, dopo le modifiche apportate negli ultimi tre anni a causa dell’emergenza sanitaria pandemica.

Il CSPI ribadisce, anche per i progetti di decreto in esame oggi, le stesse raccomandazioni già espresse nel parere precedente riguardo alla necessità di considerare il percorso e le difficoltà affrontate nel triennio passato nella selezione e predisposizione delle prove scritte maturità 2023 e durante il colloquio orale. Il CSPI sottolinea inoltre l’importanza di valorizzare l’effettivo processo di apprendimento degli studenti evidenziando il valore orientativo del colloquio orale maturità 2023.

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