M5S e FI sul Ddl: è fiducia mascherata

Respinte finora tutte le proposte di modifica

Non accettiamo che le istituzioni vengano prese per i fondelli e che le più elementari regole del dibattito parlamentare siano aggirate. Quella sul Ddl Scuola è una discussione-farsa perché la maggioranza sta votando e voterà sempre e comunque “no” a qualunque proposta di modifica. Quella che stanno applicando oggi alla Camera è una fiducia mascherata che non consentirà di migliorare il provvedimento, anche là dove ciò sarebbe opportuno o necessario”. Così i deputati M5S in commissione Cultura.

Dopo che lo scorso anno il governo ha imposto l’approvazione della Legge 107, nonostante al suo interno contenesse errori e storture che gli avevamo ampiamente segnalato, adesso rimetterono mano al provvedimento per cercare di raddrizzarlo, ma tutto questo avverrà senza che, per l’ennesima volta, sia stato avviato alcun dibattito reale. Né al Senato né tanto meno alla Camera le opposizioni hanno ricevuto il minimo ascolto. Eppure su alcuni passaggi del Ddl sarebbe necessario fare chiarezza: in questo provvedimento si trova l’ennesimo regalo alle scuole paritarie. La cosa peggiore è che, per giustificare i 12 milioni di euro che gli vengono destinati, sottratti alla scuola statale, si strumentalizza la necessaria inclusione degli alunni con disabilità.”

Inoltre, concludono, “riteniamo irricevibile la proroga degli appalti delle pulizie nelle scuole, decisa dal governo sebbene l’Anac si sia pronunciata contro questa procedura e nonostante il fatto che tra le società-cooperative che beneficeranno del rinnovo ci sono quelle stesse già multate dall’Antitrust per decine di milioni di euro perché ritenute colpevoli di aver fatto cartello. Di tutto questo non si potrà discutere perché, con questa fiducia mascherata, la risposta a qualunque richiesta sarà sempre negativa”.

Anche la deputata Elena Centemero, responsabile scuola di Forza Italia, nel suo intervento ha sostenuto che il provvedimento “arriva dal Senato in un perfetto monocameralismo di fatto, nel senso che questo decreto-legge è sostanzialmente immodificabile alla Camera; è stato modificato, sicuramente ampiamente, al Senato, ma non è stata data la possibilità a chi alla Camera rappresenta le cittadine e i cittadini italiani di incidere su questo provvedimento. Quindi, di fatto non stiamo neanche aspettando la riforma costituzionale, che non abolisce però il Senato, per trovarci in un perfetto monocameralismo di fatto“.