
L’Uil-scuola propone incarichi pluriennali per i precari
16.543 docenti precari non riconfermati hanno chiesto l'indennità Inps
Nel pieno della polemica sugli effetti dei tagli di organico e delle ricadute sui posti dei docenti precari, ci fu, come si ricorda, una guerra dei numeri.
Centomila precari non riconfermati? 120 mila docenti senza incarico? 20 mila?
Fonti ministeriali, molto più cautamente, parlarono di un massimo di 18 mila docenti, compresi quelli con spezzone di cattedra, per i quali, in mancanza di riconferma dell’incarico, sarebbe maturato il diritto all’indennità di lavoro, secondo quanto previsto dalla legge salva-precari.
A distanza di alcuni mesi, la parola fine a questa lotteria dei numeri è stata fornita dal sindacato Uil-scuola che, in occasione del suo XII congresso a Lecce, ha fornito i dati del personale scolastico iscritto agli elenchi per il percepimento dell’indennità di lavoro.
Sono 16.543 gli insegnanti e 4.529 gli Ata, iscritti agli elenchi prioritari, destinatari dell’indennità di lavoro. A pochi giorni dalla scadenza delle domande per il personale precario che lo scorso anno aveva un incarico e che questo anno non sempre se lo è visto rinnovare, la Uil Scuola ha fatto il punto sull’attuazione delle misure disposte dal Miur, Inps e Regioni.
Le Regioni, ha ricordato il segretario generale Di Menna, hanno fornito un contributo complessivo pari a circa 150 milioni.
“La predisposizione di una “indennità di disponibilità” – ha aggiunto Di Menna – rappresenta una novità assoluta per il mondo della scuola. Il meccanismo messo in atto consente non solo di tutelare persone che dopo anni di supplenze annuali si sono trovate senza stipendio e senza lavoro, a seguito dei tagli agli organici, ma anche di accompagnarle verso la stabilizzazione del rapporto di lavoro”.
Sulla questione dei precari la Uil-scuola ha rilanciato dalla tribuna del Congresso le sue proposte: incarichi pluriennali sui posti disponibili, immissioni in ruolo, concorsi per i giovani dove le graduatorie sono esaurite, perché senza questi interventi si sta già riformando un nuovo precariato.
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