L’Italia esporta formazione

Realizzata con successo la prima scuola estiva internazionale di formazione

Dal 4 al 16 luglio si è svolta a Reggio Emilia la prima scuola internazionale estiva di formazione sui problemi educativi dell’infanzia (First International Summer School).

120 i partecipanti provenienti da tutti i paesi del mondo: dall’Arabia all’India insegnanti, pedagogisti, atelieristi, educatori, ricercatori ed amministratori nel campo dell’educazione hanno partecipato a questa prima esperienza formativa di alto livello organizzata da Reggio Children.

Seminari, sessioni plenarie, lavori di gruppo, workshop animati: due settimane di intensa attività che hanno offerto ai partecipanti la possibilità di approfondire le strutture organizzative, i contesti, le strategie, lo studio e la ricerca della filosofia dei servizi educativi per l’infanzia a Reggio E.. 

Nelle due settimane i gruppi hanno ascoltato le origini del progetto pedagogico-culturale, l’estetica dell’apprendimento, la nascita del Centro Internazionale Loris Malaguzzi; hanno visitato alcune scuole, seguito i progetti in corso di realizzazione e analizzato quelli conclusi, confrontandosi con le esperienze degli insegnanti, dei pedagogisti, dei rappresentanti di Reggio Children e dell’istituzione comunale scuole e nidi d’infanzia.

Per meglio approfondire gli aspetti della teoria dei “Cento linguaggi”, a cui si ispirano le scuole di Reggio, è stato dato spazio anche al linguaggio del corpo e alla comunicazione non verbale con workshop di shiatzu e di yoga accanto ai cavalli di battaglia di sempre: dall’atelier Raggio di Luce al prossimo Atelier dei Sapori fino all’imminente Atelier delle Acque e delle Energie di Ligonchio; ma c’è stato anche tempo per le narrazioni e per l’importanza della documentazione.

La scuola estiva ha offerto anche l’occasione per confronti tra diverse esperienze dal mondo con le testimonianze dei rappresentanti di Australia, Israele, Islanda e Messico.

Il nostro scopo – ha detto il sindaco della città nel saluto ai partecipanti – è di lavorare perché l’educazione prescolare così concepita sia fattore contaminante di tutti i livelli scolari e perché l’educazione di qualità sia una colonna portante delle nostre comunità di cittadini, delle nostre città, un lievito del vivere insieme: questo è ciò che già accade e che la scuola è già in grado di fare, questo è ciò di cui abbiamo bisogno oggi per competere, per evolvere e progredire come comunità di cittadini”.