Tuttoscuola: Non solo statale

L’istruzione nel nuovo redditometro

C’è anche il soggiorno all’estero degli studenti tra le cento voci del nuovo redditometro su cui sta lavorando l’Agenzia delle Entrate e che entrerà in vigore entro giugno, secondo quanto anticipato dal direttore Attilio Befera in un’audizione alla commissione Finanze della Camera. Uno strumento che servirà a comparare il reddito dichiarato con indicatori di spesa significativi e a far emergere eventuali contraddizioni.

Il comparto relativo all’istruzione è tra i più corposi, comprendendo tra gli indicatori gli asili nido e ogni tipo di scuola: dall’infanzia fino alla secondaria e ai master. Ma anche i corsi universitari, quelli di lingue straniere e quelli di preparazione agli esami, nonché i canoni di locazione per studenti universitari.

Ma secondo l’Agenzia delle entrate “una famiglia che fa sacrifici per mandare i figli in una scuola non statale e non ha altri tipi di spesa importanti, indici di un ‘alto’ tenore di vita, non deve preoccuparsi”. Le rassicurazioni sono di  Antonella Gorret,  portavoce dell’Agenzia,  intervistata dal Sussidiario.net, che così continua: “Quel che è certo è che saranno rilevanti ai fini del calcolo solamente le scuole di prestigio con rette molto elevate, certamente non tutte le scuole private tout court. La spesa per scuole o veterinari non avrà la stessa rilevanza di una seconda o terza casa, di un circolo ricreativo costoso o dell’auto di lusso. Non si andrà insomma a prendere la scuola che ha una retta di duemila o tremila euro, per intenderci”.

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