
L’importanza di bandire regolari concorsi
Ci ha scritto una lettrice, Teresa Serafini, che tocca il tema dell’importanza di bandire regolari concorsi, e dunque quello dell’età dei nuovi insegnanti. Ne pubblichiamo l’email.
Invitiamo gli altri lettori a inviarci le loro opinioni sul tema (o su altri temi nuovi da proporre), scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.
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caro Tuttoscuola,
I concorsi sono importanti: ogni anno dovrebbero poter entrare nella scuola i più bravi anche tra i giovani. Perché i precari non devono “gareggiare” contro giovani magari più bravi?
Io sono anziana e sono entrata di ruolo poco dopo la laurea, come vincitrice di concorso ordinario: allora ogni qualche anno ce ne era uno. Ora ho un figlio bravissimo laureato in matematica che oscilla tra il desiderio di entrare in azienda e le decine di ragazzi a cui fa il tutor di matematica: gli piacerebbe moltissimo il mestiere di insegnante di matematica e mi sembra molto portato. Perché non dargli la possibilità di vincere una cattedra?
All’estero nelle scuole si trovano spesso insegnanti giovanissimi: perché non dare possibilità ai nostri di scavalcare i pretendenti meno anziani, se meno competenti?
Basta pensare solo ai precari anziani: anche i giovani, se bravi, hanno diritto di provare a diventare insegnanti. Per mezzo di un concorso a cattedre!
Senza l’orrore di anni e anni di precariato. Se si è bravi!
Grazie per il buon servizio informativo al mondo della scuola. Un saluto
Teresa Serafini
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I lettori di tuttoscuola.com sono invitati a dire la loro su questo tema, scrivendo a botta_e_risposta@tuttoscuola.com. La redazione pubblicherà le risposte più significative. Analogamente, coloro che vogliono proporre nuovi temi di discussione possono scriverci al medesimo indirizzo botta_e_risposta@tuttoscuola.com.
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