L’illusione del numero chiuso

Dopo che la Camera non ha consentito la riapertura delle graduatorie ad esaurimento per l’ingresso di neolaureati abilitati, continuano le prese di posizione di gruppi di esclusi che protestano per quella che ritengono una ingiustizia e una beffa.

Esprimiamo tutta la comprensione e la solidarietà per l’amarezza dell’esclusione, ma non possiamo che confermare le valutazioni già espresse sull’intera vicenda dove tanti soggetti (politici, membri del governo e sindacalisti) nel corso degli anni hanno concorso a creare per questi giovani una grande illusione.

Una illusione che è cominciata (e comincia ogni anno) con il numero chiuso per l’accesso ai corsi di laurea interessati, tra cui, in primis, quelli in scienze della formazione primaria.

Il numero chiuso viene determinato, per legge, dagli uffici scolastici territoriali che quantificano ogni anno il fabbisogno di posti che si renderanno disponibili e ai quali, quindi, virtualmente sono destinati i futuri laureati ammessi.

E comincia così l’avventura, anzi l’illusione, dei giovani universitari, mentre fuori, nella scuola reale, i legislatori stravolgono quel “numero chiuso”, riducendo gli organici, bloccando sul posto i docenti non in età di pensione e attivando limitazioni di vario genere, nella totale indifferenza verso l’impegno morale di rispettare quel “numero chiuso”.

Ma la riduzione del “numero chiuso” che ne consegue non è l’illusione più grave. C’è ben altro.

Quando il percorso di laurea finalmente si conclude e i giovani passano al meritato incasso, trovano che migliaia di altri giovani, arrivati prima di loro, vantano maggiori diritti di graduatoria su quei posti a numero chiuso per i quali era cominciata la grande illusione.

Hanno ragione di chiamarla beffa quell’illusione, ma pretendere di entrare nella graduatoria ad esaurimento, anche se è molto comprensibile, sarebbe l’inizio di un’altra illusione.

Chiedano, piuttosto, che si bandiscano subito i concorsi per conquistare il più presto possibile l’obiettivo per il quale avevano iniziato il loro percorso formativo.