Licenziamento di massa di 200mila professionisti, Turi (Uil Scuola): ‘Scuole nell’incertezza. Serve presa di posizione del Governo’

«Donne e uomini, professioniste e professionisti, con un contratto ancora una volta a tempo determinato, rimarranno in attesa di una presa di posizione da parte del Governo e della politica tutta che sia decisa e scevra di ogni interpretazione arbitraria e ideologizzata, ponendo la parola fine al reiterarsi della condizione di precarietà, ingiustizia e disparità sociale» – scrive Pino Turi, segretario Uil Scuola, in una lettera inviata al ministro Bianchi e ai presidenti delle Commissioni Istruzione e Cultura di Camera e Senato.

«Il reclutamento nella scuola deve tenere presente le sue specificità, lontane e diverse da qualunque altro modello di lavoro pubblico e privato. Il sistema dei concorsi, così come è stato definito dal precedente governo non è lo strumento giusto per il reclutamento dei docenti – sottolinea Turi -. Guardare alla realtà significa superare le posizioni pregiudiziali e ideologiche».

«Servono regole di reclutamento diverse partendo da un percorso di formazione che valorizzi ciò che è stato messo in essere con la firma di un contratto a tempo determinato – sostiene la Uil Scuola. Dopo 3 anni di servizio, così come la Direttiva Europea 1999/70/CE indica, può essere trasformato a tempo indeterminato».

Questa, in sintesi, la proposta Uil Scuola per la risoluzione del precariato:

1. Stabilizzazione con un nuovo piano di reclutamento che nella fase transitoria assuma con concorsi per titoli e servizio tutti coloro che vantano un’esperienza lavorativa di almeno 3 anni di servizio, con formazione in itinere ed esame finale con assunzioni a tempo indeterminato.

2. Contratti a tempo determinato triennali (da stabilizzare nel triennio), attraverso appositi percorsi formativi e di valutazione periodica e finale che ne prevedano la stabilizzazione alla fine dei tre anni. In questo modo si garantirebbe la continuità didattica, il superamento dello squilibrio territoriale tra domanda ed offerta di lavoro e un sistema di reclutamento finalmente in grado di rispettare i tempi della scuola.

3. Organici triennali per superare la distinzione tra organico di diritto e di fatto rendendo tutti i posti liberi e vacanti utili per l’assunzione a tempo indeterminato e determinato con contratti triennali.

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