Le immissioni in ruolo non coprono il turn over

Le 50mila immissioni in ruolo disposte dal governo dal 1° settembre di quest’anno non coprono i posti lasciati liberi dai docenti che sono andati in pensione.

E’ quanto si evince incrociando i numeri delle immissioni in ruolo e i dati sui pensionamenti diffusi dal Ministero della pubblica istruzione nella newsletter del 10 settembre. Secondo il dicastero guidato da Giuseppe Fioroni, i docenti cessati dal servizio dal 1° settembre sono 54.663.

Dunque, quasi 5mila in più rispetto ai neoassunti.

Stenta a decollare anche il part time + pensione, che sarebbe stato scelto solo da 873 docenti.

A guidare la classifica dei pensionati è la Campania, con 7.038 cessati dal servizio. Seguono la Lombardia con 5 .831e la Sicilia 5 .372 pensionati. Nel Lazio sono 4 .890 i docenti collocati a riposo, in Puglia 4 .397, in Piemonte 3 .384 e in Veneto 3 .213.

In Calabria i neopensionati sono 3 .190, in Toscana 3 .015, in Emilia Romagna 2 .684, in Sardegna

1.949, nelle Marche 1 .495, e in Liguria 1 .304. Infine le 4 regioni in cui le cessazioni dal servizio non arrivano a 1000: il Friuli – Venezia Giulia con 949 pensionati, la Basilicata con 895, l’ Umbria con 865, e il Molise con 418 cessazioni dal servizio.