Tuttoscuola: Non solo statale

Lazio: polemiche sul buono studio

Olimpia Tarzia, presidente della commissione Scuola, Diritto allo studio, Formazione professionale e Università della Regione Lazio, è la prima firmataria della proposta di legge regionale n. 193 (Interventi per garantire la libertà di scelta educativa e formativa della famiglia).

La proposta non prevede finanziamenti alle scuole ma direttamente alle famiglie, con l’obiettivo, ha detto la presidente nel corso della seduta in cui si è avviata la discussione sul testo, di “dare a tutte le stesse possibilità di esercitare il diritto alla libertà di scelta educativa, che diventa effettiva solo garantendo anche a chi non ha le possibilità economiche di poter scegliere la scuola in cui iscrivere i propri figli”.

In termini puramente economici, ha ricordato Tarzia, “per ogni alunno del sistema paritario lo Stato risparmia 5.741 euro per l’infanzia e 6.828 per la primaria, per un totale di 6 miliardi”, visto che “nel 2009 per ogni alunno delle scuole paritarie lo Stato spendeva 661 euro a fronte dei 6.635 euro di un allievo delle strutture statali”.

Sulla proposta di venire incontro alle famiglie con un ‘Buono Scuola’ si augura quindi “che non si facciano barricate ideologiche”.

Ma in una nota congiunta i consiglieri regionali Marco Di Stefano (Partito Democratico), Fabio Nobile (Federazione della Sinistra), Giulia Rodano (Italia dei Valori) e Filiberto Zaratti (Sinistra Ecologia e Libertà) rivolgono invece un appello alla maggioranza regionale affinchè la proposta di legge venga ritirata.

A loro giudizio “Il testo in discussione in commissione scuola non considera lo stato di grande sofferenza in cui versa il sistema scolastico pubblico, mortificato dalle manovre e dalle riforme degli ultimi Governi con tagli agli organici, diminuzione del tempo pieno e aumento delle rette a carico delle famiglie”. La stessa Giunta Polverini ha ridotto per numero ed entità i buoni libro, le borse di studio e le agevolazioni destinate agli studenti in difficoltà economica.

In questo contesto, concludono i consiglieri, “la proposta della consigliera Tarzia, che prevede altre risorse alle scuole paritarie, oltre ad essere inopportuna risulta demagogica. Per questo riteniamo che la P.L. 193 debba essere ritirata e che le risorse finanziarie previste vengano destinate al diritto allo studio e alla qualità della scuola pubblica statale”.

Per ora sembra un dialogo tra sordi. Se la proposta andrà avanti il confronto potrebbe entrare nel merito e dar luogo, quanto meno, a un dibattito meglio argomentato.

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