La sfida dell’anno regolare
Il decreto legge sull’avvio dell’anno scolastico (d.l. 3 luglio 2001 n. 255) non è soltanto un impegno organizzativo, ma anche una sfida politica. Dopo anni di tentativi sempre andati a vuoto (ancor prima dei ministri del Centro-sinistra, ci provò – senza successo – anche il ministro D’Onofrio del primo governo Berlusconi), Letizia Moratti vuole dimostrare che si può.
Dopo aver affidato il compito di nominare i supplenti annui direttamente ai dirigenti scolastici a cominciare dal 1° settembre, anziché ai provveditori agli studi, la Moratti, per sottoscrivere il contratto sulle utilizzazioni (da cui dipendono le assegnazioni di sede per un anno ai docenti di ruolo) ha fissato tassativamente il termine all’11 luglio.
Decorso senza intesa tale termine, ha confermato l’accordo dell’anno scorso. E i sindacati, un po’ a malincuore, hanno dovuto convenire, rinunciando ai tiraemolla delle contrattazioni infinite.
Il ministro ha così incassato un primo, piccolo successo per anticipare le operazioni di inizio d’anno.
Contemporaneamente ha comunicato che i trasferimenti dei docenti di scuola media saranno pubblicati il 24 luglio con alcuni giorni di anticipo (i trasferimenti dei docenti degli altri ordini di scuola sono già stati resi pubblici). Un altro punto a favore.
Entro il 31 luglio potranno essere presentate le domande per le utilizzazioni e le assegnazioni per l’anno 2001-02.
Occorre ora che il Ministero del Tesoro renda noto quanto prima la disponibilità dei posti di docente da riservare alle immissioni in ruolo. Si parla di un’ipotesi di 30 mila assunzioni. E si può esser certi che il ministro Moratti solleciterà fortemente il collega Tremonti. Agosto è quasi alle porte, ma qualcuno comincia a scommettere sulla vittoria morattiana per la regolarizzazione dell’anno scolastico…
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